Stretching statico attivo

Set 3, 2011 | Appunti di anatomia

Lo stretching statico attivo prevede posizioni di grande tenuta muscolare e ampiezza articolare, il cui mantenimento avviene solo grazie alla forza dei muscoli agonisti contro la forza di gravità o ad eventualmente l’applicazione di un carico esterno.

Lo stretching attivo aumenta la capacità di flessibilità reattiva, attiva e rafforza i muscoli agonisti, attraverso l’attivazione del riflesso miotatico inverso. Gli allungamenti attivi sono di solito piuttosto difficili da tenere per molti secondi (quando si parla di un sovraccarico esterno si può a arrivare massimo a 15”). Sono spesso gestualità preparatorie ad altre attività atletico ginnico sportive, come danza e ginnastica artistica. Negli ultimi anni si è introdotta questa tecnica anche negli sport di sovraccarico muscolare e di potenziamento atletico.

La pratica:

1- Mantenere un Asana – Postura in modo continuo, arrivando vicino alla soglia del dolore, alcune Asana o Posture specifiche provocano questo in modo automatico

2- Unire una respirazione conforme alle Asana – Posture che si eseguono

3- Prestare attenzione alle modifiche che il corpo ha durante la pratica adeguando l’Asana che si assume alle proprie reali possibilità e non a un modello che si ha in mente

 

 

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