Vorrei esporre un mio pensiero su quello che ho letto in questo articolo che dice di come attraverso la meditazione, qui definita mindfulness, termine molto figo 🙂 che viene tradotto dai più come consapevolezza, si possano migliorare le nostre scelte pratiche; come gli investimenti economici, la valutazione e il rischio d’impresa, la capacità di ammettere di aver perso una somma di denaro, e come dice in coda all’articolo, in altri ambiti che riguardano la vita di tutti i giorni.
Sono due i punti in cui vorrei soffermarmi brevemente:
Il primo punto è, che quasi tutti sappiamo che la meditazione ha qualche millennio; vista, percepita e praticata nelle più svariate forme sia esse spirituali che terrene. Chi conosce o pratica meditazione, sà che avere la mente libera dai “parassiti” della nostra quotidianità può portate “lucentezza” al nostro cervello troppo spesso utilizzato solo per scopi oggettivi, quindi favorire ogni tipo di esecuzione pratica, ma che questo debba essere solo finalizzato ad un aspetto economico mi sembra molto riduttivo e veramente indebolente rispetto alla forza della meditazione.
Il secondo è, che si debba stare attenti a come “utilizzare” o ad “insegnare” una disciplina che ha millenni di storia e di fondamenta per evitare che la stessa ci si rivolti contro esaltando solo gli aspetti effimeri e poco conformi della nostra vita frenetica.
Ce ne potrebbe essere un terzo di punto, che potrebbe essere il dire “l’importante è che se ne parli”.
Cercherò di fermarmi a quello.
0 commenti