L’etimologia in Sanscrito di Uddiyana si ritrova nell’immagine di un “volo”; in effetti la radice “UD” significa elevarsi, andare verso l’alto; la ritroviamo anche nel nome di alcune Asana.
“Uddiyana è denominato come tale dagli yogin, perché grazie ad esso il prana controllato prende il volo nel Sushumna.”
Laddove Sushumma viene tradotto e identificato come il midollo spinale.
Uddiyana Bandha viene dal Sanscrito tradotto in molti modi e visioni:
“Bisogna tirare a sé e premere all’indietro contro la colonna vertebrale la parte dell’addome situata sopra l’ombelico”
“Contrarre l’addome sopra e sotto l’ombelico verso la schiena, in modo tale che i visceri tocchino la colonna”
A livello fisiologico, Uddiyana Bandha, lavora in modo assoluto sulla contenzione e il controllo di un muscolo profondo dell’addome, il trasverso dell’addome, (di cui parlerò a breve in un prossimo articolo sulla muscolatura addominale) muscolo che avvolge come uno scudo tutta la parete addominale anteriore, laterale e posteriore nella sua parte inferiore. Questa contenzione-retrazione del trasverso dell’addome, agisce sul plesso solare, (composto da fibre del nervo vago (parasimpatico), che innerva organi addominali, come fegato, stomaco, milza, pancreas, ghiandole surrenali, valvola ileo – cecale, decongestionando grazie ad un massaggio intenso e profondo tutti gli organi interni sopra scritti, in modo tale che spasmi o anomalie viscerali su quel piano possano essere eliminate o quanto meno ridotte. Riduce altresì tutte le congestioni sanguigno venose nei visceri, “tonifica” inoltre il sistema simpatico che innerva gli organi digestivi, aumentando il “fuoco gastrico”, cioè la vitalità degli organi migliorando così il funzionamento della digestione.
Questa tipologia di Bandha può essere inserita in varie Asana e soprattutto con vari tipi di approccio respiratorio. La capacità del “tenere” questo trasverso dell’addome ci potrà dare una miglior gestione delle nostre Asana, cioè quella di convogliare l’aria inspirata dove vogliamo, creando in questo modo una moltitudine di stimoli fisiologici; meccanici, fasciali profondi, viscerali e muscolari superficiali.
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