Interessante studio clinico che ha valutato le differenze tra una meditazione “guidata” con riferimenti ben specifici, rispetto ad una “libera” senza alcuna specificità.
Lo studio evidenzia (cosa oramai risaputa, ma fa sempre bene rileggerla) come la meditazione sia una pratica che attiva i processi cerebrali, aumentandoli e dando modo agli stessi di avere più capacità di focus.
Durante tutto lo studio clinico ogni partecipante è stato monitorato con risonanza magnetica per poter vedere le aree del cervello maggiormente interessate ed attivate – in entrambi i gruppi; sia quello della meditazione “guidata” che quella “libera”, la pratica ha portato a una maggiore attività cerebrale, piuttosto che un semplice stato di riposo, soprattutto nell’area del cervello dedicata alla elaborazione di pensieri e sentimenti autonomi.
Altro capitolo del come meditando le realtà che riteniamo tali spesso non lo siano, e con la mente vuota da tutto o piena di quello che stiamo cercando, il cervello abbia modo di attivarsi al meglio.
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