Reduce dallo YogaFestival di Milano dove ho partecipato ad un seminario molto interessante di Willy Van Lysebeth dal titolo “Approfondire il Respiro” dove ha parlato della differenza tra il soffio e il respiro e di come sia semplicemente normale e assolutamente indispensabile respirare, conoscere il respiro, sentirlo sia dentro che fuori dal nostro corpo a prescindere dalla pratica yoga, mi è capitato alla fine del seminario, girando per il festival di vedere una classe di Acroyoga…
Sarà forse per un eccesso di ossigeno fresco e sano assorbito durante la pratica ma guardando le persone eseguire queste figure che di yoga non hanno nulla ma veramente nulla a che spartire se non da un disegno perimetrale di questi corpi sospesi per aria ed ascoltando la comunicazione che veniva a loro proposta mi sono venute a mente due cose: la prima, una frase che la mia maestra Françoise tempo fa mi disse: lo yoga non è stare sulla testa ma stare con i piedi per terra! frase che rafforzò tutto il lavoro fatto fino ad allora e che ancora oggi mi porto dentro cercando di donarla ai miei allievi: la seconda, l’Elogio dei piedi di Erri De Luca che inizia parlando appunto dei piedi in questo modo….Perché reggono l’intero peso, perché sanno tenersi su appoggi e appigli minimi, perché sanno correre sugli scogli e neanche i cavalli lo sanno fare, perché portano via, perché sono la parte più prigioniera di un corpo incarcerato, e chi esce dopo molti anni deve imparare di nuovo a camminare in linea retta…
Altro da dire non ho, almeno in questo post, meglio ascoltare Erri De Luca e riflettere.
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