La motivazione è più di un semplice sentimento. Quando entri in azione ti dà una poderosa spinta ad andare più forte, a resistere più a lungo, ad apprezzare e amare ancora di più la corsa. Ho capito che se la mantengo “accesa” la posso utilizzare per raggiungere i miei obiettivi. La motivazione è colei che ti spinge a metterti in gioco, un fuoco dentro di te che alimenta una forza incredibile, ti fa sentire il piacere di una esistenza piena, ti porta davvero a traguardi continui. Porsi degli obiettivi risulta una carta vincente, sempre, nella vita come nello sport. Il carico di emozioni è inesauribile; gioia e felicità quando li raggiungi, tristezza e rabbia quando non ci riesci. Ho imparato a incanalare le emozioni negative in positive, a trasformare la mia rabbia in nuovi obiettivi, la tristezza in maggiore forza mentale, rafforzando in me la convinzione che il mio momento migliore deve ancora arrivare
Ho imparato ad ascoltarmi in modo più fino, a capire quali obiettivi ricercare e quali no, gli stessi ci devono essere devono far parte della tua vita, aiutano a motivare corpo e mente. A chi mi chiede come fare, dico sempre che in questo lo yoga mi ha aiutata tanto, a credere di più in me stessa, a volermi più bene, a darmi la forza e la capacità di creare appunto nuovi obiettivi. Lo yoga è presente nella mia vita come nella corsa, i suoi benefici li riconosco in corsa, la mia pratica ha i suoi frutti durante le mie gare. Per questo sono certa e sicura di essere anche riuscita a meditare durante la mia corsa, nonostante qualcuno durante il mio cammino abbia provato a dissuadermi, ma è successo, è accaduto.
Meditare per me significa essere nel “qui e ora”. Durante la mia corsa ascolto il mio respiro forte e profondo, il mio corpo ed i segnali che mi manda, ascolto i passi che uno dopo l’altro mi portano a percorrere sempre più strada, ascolto la natura, i suoi profumi, i suoi rumori. Tutto questo “ascoltare” dà spazio a sensazioni che solo una mente presente può portarti ad una meditazione totale, uno stato di “trance” in cui senti solo benessere fisico e mentale, la fatica non esiste più, solo silenzio. Non ho cercato né voluto che tutto ciò succedesse, ma è avvenuto in un momento del tutto inaspettato, durante una delle mie infinite corse ho capito che stavo meditando. Viene definito mindfull running, e solo la mia pratica yoga poteva portarmi a sentire tutte queste sensazioni che rimangono mie anche durante la mia vita quotidiana, come mi insegna il mio maestro.
Lo yoga è uno stile di vita, quando impari a farlo tuo puoi avere solo dei benefici, nella vita molte cose succedono, non dipendono da te, ma se riesci a entrare nel mondo yogico, puoi fare in modo di cambiare le cose, puoi decidere tu quando e come vuoi che succedano.
Corsa e meditazione prendono forza una dall’altra e hanno in comune molti aspetti pratici, la relazione tra meditazione e corsa è naturale, una allena la mente, l’altra il corpo.
Tutto ciò mi ha fatto riflettere, grazie a questo monaco tibetano Sakyong Mipham Rinpoche che ha scritto un libro titolato “Running with the Mind of Meditation” parlando di questo binomio per lui fondamentale viste le 9 maratone corse. Il corpo trae beneficio dal movimento, la mente dalla quiete. Se diamo al corpo e alla mente ciò di cui hanno bisogno, nasce una armonia naturale per raggiungere un giusto equilibrio.
Meditiamo e corriamo.[/fusion_builder_column][/fusion_builder_row][/fusion_builder_container]
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