La pazienza

Nov 28, 2011 | Yoga da leggere

La pazienza

Un anno fa un mio allievo Yogico di 72 anni mi prese da parte e mi disse:
“mi devi chiedere scusa per la fatica che mi fai fare”.

Oggi a un anno di distanza mi ha nuovamente preso da parte e mi ha detto:
“un anno fa ti chiesi di chiedermi scusa per la fatica che mi facevi fare, ora ti dico grazie”.

Prendo spunto da questa frase detta da un mio allievo per fare il punto sul titolo del mio post, “La pazienza”.

La pazienza, penso sia uno degli elementi base di una vita che abbia senso di essere definita tale. Avere pazienza vuol dire dar modo alle cose di poter accadere in modo spontaneo, libero. Vuol dire cogliere l’attimo del potersi dire “ho capito” “ho sentito”.  Avere pazienza conclude un percorso per aprirne un altro e via di seguito fino all’infinito. Avere pazienza, credo che rafforzi e dia valore, in senso positivo, al dolore e alla sofferenza.

Nella pratica dello Yoga, avere pazienza di entrare in contatto con il nostro corpo penso sia cosa fondamentale; spesso scappiamo dallo stesso chiudendo continuamente falle senza rispettare i giusti tempi di metabolizzazione degli eventi ed evirando i potenziali cambiamenti in essere.

Praticare Yoga con pazienza, fortifica, da certezza e fiducia in quel che si è e che si può, con pazienza modificare. Con pazienza però!!

Dante, mio allievo di 72 anni ne è conferma.

Namaste Dante!!!

Aspetto il vostro pensiero

7 Commenti

  1. vale

    Eccomni….dopo aver letto le tue parole, la mia mente ha fatto un salto nel passato.
    Fin da bambina , quando avevo smania di fare tutto, come facevano i grandi, ho conosciuto la pazienza….dovevo aspettare, ero troppo piccola.
    Mi ha accompagnato nello studio , quando in fretta volevo raggiungere il mio traguardo; la pazienza ha rafforzato la mia voglia di conoscenza (step by step).
    La pazienza e’ diventata speranza nella paura, la voce di un medico, ora un caro amico, cha ha saputo darmi un’ alternativa; mi ha fatto percorrere una lunga strada, ogni volta si fermava tutto, gli studi , il lavoro , gli svaghi….con tanta pazienza , mi sono sempre rialzata ed ho ricominciato.
    La pazienza e’ parte del mio lavoro, un collega , una volta mi ha detto: ” come fai ad essere cosi’ paziente con i mici'” (a volte gli stessi mici,sanno essere pazienti abbastanza scomodi)….stavo imboccando con un omogenizzato, con una siringa da insulina, un gattino con una frattura della sinfisi mandibolare.
    Ora ed allora , come nella canzone, la pazienza mi aiuta a sentire, in modo diverso e piu’ profondo ogni giorno, rispetto a quando tutto e’ cominciato.
    Ho parlato della pazienza nella mia vita, nella pratica dello yoga, penso sia alla base della percezione di ogni movimento e di ogni respiro….ascolta il tuo corpo.

  2. Gaetano

    Grazie del tuo post Vale.

    namaste

  3. Gaetano

    …quando anni fa iniziai a praticare, o meglio, a conoscere lo Yoga, non capivo bene il suo fine, il suo scopo.

    Il mio vivere di corsa e in affanno non mi facevano sentire, la mia impazienza non mi dava modo di accettare l’attesa.

    Il tempo è ruolo molto importante in questa disciplina, e solo dopo tanti anni di pratica e di studio sto cercando di capire dove mi porterà questo percorso…questo lo sto ottenendo solo attraverso il tempo e sopratutto la pazienza.

    E’ un percorso duro, ma piacevole…

    namaste

  4. Cecilia

    La pazienza e’ un concetto abbastanza sconosciuto oggi e le prove della sua mancanza si vedono purtroppo negli accessi di violenza e follia quotidiana. Io ho cominciato a “praticarla” fin da bambina,sempre vivendola in modo piacevole come preludio e attesa di qualcosa che di bello sarebbe dovuto accadere. Poil’ho smarrita! Con la giovinezza la pazienza diviene secondaria, inutile, quasi un intralcio allo svolgersi delle mille cose da fare! L’ho ritrovata nell’amore. Innamorarsi e’ passione pura , travolgimento ma anche trovare tempo per costruire e imparare ad essere pazienti per rispettare colui o colei che si ama. Pazienza per i figli che bevono da te vita e anima. E’ naturale dunque per me accomunare il concetto di pazienza a quello di amore, ma di amore vero!! Quando mi trovo ad essere paziente con me stessa, durante le lezioni di yoga,accompagnata dalla voce del mio maestro, vivo questo momento come un atto di amore verso me stessa e l’attenzione che rivolgo al mio corpo e ai mutamenti che accadono e’ assoluta. Non amo il mio corpo ma riesco ad essere paziente e perseverante!!

  5. Gaetano

    Grazie anche a te Ce del tuo post!

    namaste

  6. paolo

    “Rispettare i giusti tempi” dice Gaetano. Ed è veramente un sinonimo di avere pazienza!
    Si dice anche (forse solo dalle nostre parti, non so) “portare pazienza”; come se questo rispetto dei tempi “naturali” implicasse un peso da portare… Io questo l’ho sempre visto non in un senso negativo (il “peso”), quanto appunto in un’accezione temporale (“portare” qualcosa da qui a là RICHIEDE TEMPO).
    Da bambino, quando mi dicevano: “porta pazienza”, io mi figuravo letteralmente un “oggetto” che dovevo prendere e portare sempre con me… Alla fine, quello che dobbiamo portare sempre con noi, volenti o no, è il tempo, quello che “guarisce tutte le ferite”…
    Anche il nostro yoga, a ben vedere, non è altro che questo – come ben dice Gaetano: attendere che qualcosa accada, anche al di là degli obiettivi che ogni volta – o nel breve periodo, nel contingente – ci poniamo.

  7. Gaetano

    Grazie Paolo del tuo punto di vista, infatti il significato di “portare” è chiaro, così come è chiaro che la pazienza non si “porta” ma si deve imparare a gestire insieme al tempo e al suo lento trascorrere.

    namaste

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