Codificato nel 1975 da Bob Anderson, è il sistema di stretching più conosciuto, prese spunto appunto dallo Yoga. Nello stretching statico, si pratica una Asana che sia possibile mantenere senza dolore. Il raggiungimento della Asana deve essere fatto molto lentamente, in modo da non stimolare il riflesso miotatico che altro non è che una risposta protettiva attraverso una contrazione muscolare non volontaria.
La pratica:
1- Mantenere un Asana in modo continuo, senza molleggi, per un tempo proporzionato alle proprie capacità non superando mai la soglia del dolore
2- Unire una respirazione conforme alle Asana che si eseguono
3- Prestare attenzione alle modifiche che il corpo ha durante la pratica, adeguando le Asana che si assumono alle proprie reali possibilità e non ad un modello che si ha in mente
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