Trasverso dell’addome

Ott 11, 2011 | Appunti di anatomia

Si ritiene che il trasverso dell’addome svolga un ruolo primario nella stabilizzazione attiva della regione lombo-pelvica, comprime i visceri durante il torchio addominale, impedisce la protrusione della parete addominale, interviene in modo indipendente su ogni gesto articolare.  Secondo uno studio di P.W Hodges, il traverso dell’addome e gli altri muscoli addominali sarebbero in grado di attuare delle risposte posturali anticipatorie.

Viene definito un muscolo prettamente espiratorio. Altresì, nella mia accezione lo definisco respiratorio, quindi anche inspiratorio, ma prima di esporre le mie motivazioni, è necessario capire il funzionamento di questo muscolo trasverso dell’addome.

Un breve accenno anatomico

Esso è una sottile lamina situata profondamente all’obliquo interno, formata da fibre a decorso orizzontale.

Origina:

  • Dalla superficie interna delle ultime sei cartilagini costali, interdigitandosi con le inserzioni del diaframma
  • Dalla fascia toracolombare
  • Dai due terzi anteriori della cresta iliaca
  • Dai due terzi laterali del legamento inguinale

Origine trasverso dell’addome

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si inserisce:

  • Sul processo xifoideo
  • Sulla linea alba e sulla sinfisi pubica

Inserzioni trasverso dell’addome

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un breve accenno fisiologico

Il trasverso dell’addome non produce alcun movimento del tronco, la sua azione stabilizzatrice si espleta attraverso uno stato di “tenuta” spesso involontario, che crea di riflesso una leggera compressione assiale a livello delle articolazioni intervertebrali, limitando in questo modo le forze di scivolamento tra i piani vertebrali  e conferendo stabilità su tutti i piani di movimento. Tale compressione  avviene attraverso il reclutamento e la contrazione dei muscoli profondi della colonna vertebrale, i multifidi e i rotatori brevi.

Ad oggi non si conoscono in modo assoluto i meccanismi con cui esso svolge questa funzione di stabilizzatore. Una delle ipotesi più convalidate riconduce al termine inglese “stiffness”.

Stiffness tradotto significa “rigidità”. E qui si evidenzia nuovamente una assoluta analogia tra i due termini, uno recente e uno antico:

  • Bandha  che tradotto dal Sanscrito viene tradotto in vari modi; fermare, chiudere, bloccare, stringere e serrare
  • Stiffness che appunto tradotto significa rigidità, tenuta

I due significati si sposano perfettamente dando un senso, fisiologico, al già presente significato spirituale ed energetico del termine Bandha.

Quindi maggiore sarà l’attivazione di un muscolo, in questo caso del trasverso, maggiore sarà lo stiffness, del muscolo stesso e delle articolazioni che esso attraversa. Per cui, la capacità di aumentare lo stiffness delle articolazioni intervertebrali della intera colonna vertebrale (che detta così sembrerebbe un contro senso rispetto alla filosofia Yogica che prevede mobilità su tutti i piani e gli aspetti) attraverso il controllo in tenuta del trasverso dell’addome, consente di controllare i cedimenti e le forze di taglio che incorrono sotto carico e durante un movimento, inducendo un aumento della stabilità articolare.

Perciò, quando in un Asana si applica il controllo del trasverso dell’addome (Uddiyana Bandha) si crea un iniziale stato di “rigidità”, che attraverso il permanere nell’Asana, si trasforma nell’esatto opposto, donando mobilità sui piani articolari e muscolari molto profondi.

 

La contrazione volontaria e non, del trasverso dell’addome determina un aumento della pressione intraddominale, producendo una forza direzionata posteriormente sul culmine della lordosi lombare favorendo in questo modo:

  • In stazione eretta, un giusto “riposizionamento” della massa viscerale, attraverso la respirazione profonda diaframmatica, per esempio in Tadasana
  • In stazione flessa, contribuisce al controllo dei cedimenti in flessione di tutto il tratto lombare, per esempio in Padattonasana
  • In torsione, evita il potenziale carico bio meccanico che si crea a livello di ogni articolazione posta in carico torsivo, per esempio in Parsvankonasana
  • In estensione, frena il carico concentrico della muscolatura posteriore della schiena, per esempio in Ustrasana

 

Relazioni dirette del trasverso dell’addome nei confronti di alcune Asana

 

Trasverso non tenuto in Ustrasana

 

Negli esempi qui illustrati in Ustrasana si evidenzia come, figura sopra, una non tenuta del trasverso dell’addome possa provocare un avvicinamenteo delle apofisi spinose vertebrali provocando potenziali pericoli alle stesse, mentre, nella figura sotto si vede molto chiaramente come la sua tenuta permetta di mantenere una giusta posizione fisiologica delle apofisi spinose vertebrali, senza provocare nessun potenziale danno meccanico.

 

Trasverso in tenuta in Ustrasana

 

 

appunti di studio di Gaetano Zanni

 

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5 Commenti

  1. Hripsime

    Bellissimo articolo! Mi ritrovo in tutto e lo condividerò!

  2. Gaetano

    Grazie a te per la condivisione.

  3. Eleonora

    Appunti di studio molto utili per capire a pieno l’utilità dell’attivazione di Uddiyana durante la pratica! Grazie

  4. Nina Holubiwska

    Bellissimo articolo, molto chiaro e utile anche per insegnante di Pilates. Grazie per impegno!

  5. Gaetano

    Grazie Nina del commento, vieni a visistarci più spesso, può darsi che qualcosa ti possa ancora essere utile, cercaci anche su instagram anatomyoga 🙂

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