Lo Yoga, inteso come terapia, sembra essere un approccio “fisico” sicuro per i soggetti con una insufficienza cardiaca cronica e può migliorare la qualità della vita, la tolleranza allo sforzo e la riduzione di altri possibili eventi cardiovascolari avversi, questo secondo Bobby Khan, MD, PhD, professore assistente di medicina della Emory University School of Medicine.
Il Dr. Khan ha presentato le sue scoperte nel novembre del 2007 presso la American Heart Association Scientific Sessions in una conferenza ad Orlando.
Il Dr. Khan e il suo staff hanno misurato gli effetti di un periodo di otto settimane di sessioni di pratica Yoga per determinare eventuali miglioramenti riguardo ai sintomi di insufficienza cardiaca cronica.
L’incidenza e la prevalenza di insufficienza cardiaca cronica sono in costante aumento causa l’invecchiamento della popolazione, con una qualità di vita alle volte oltre le proprie possibilità, senza nessuna forma di compensazione e, di conseguenza, i problemi di salute e morte per scompenso cardiaco continuano ad essere elevati a dispetto di un’ottima terapia medica, dice il Dr. Khan.
E’ noto che aumentando l’attività fisica migliora di riflesso la tolleranza all’esercizio, quindi nei soggetti con insufficienza cardiaca, lo Yoga risulta essere una forma di “esercizio” ben tollerato e facile da eseguire*.
Per lo studio il Dr. Khan, ha utilizzato 19 soggetti con insufficienza cardiaca cronica già sottoposti a terapia medica appropriata, osservando che un regime di otto settimane di pratica Yoga ha loro migliorato tutti i protocolli di test e analisi cliniche fatte in fase preliminare:
• Test di VO 2
• Pressione arteriosa
• Flessibilità
• Rapporto vita-fianchi
• Valori ematici di interleuchina-6 e di proteina C-reattiva.
A conclusione dello studio il Dr.Khan ha dichiarato essere il tutto molto positivo, in quanto tutti i soggetti hanno completato la terapia Yoga senza complicazioni.
Inoltre, può essere che lo Yoga abbia un impatto positivo sui meccanismi di azione coinvolti nella progressione dello scompenso cardiaco.
Fonte: Emory University
Ndga (nota di gaetano)
Il titolo la dice lunga, Yoga Terapia, lo Yoga inteso come alternativa a qualcosa che già esiste, ed è bene che esista, ma che alle volte non da tutti i risultati che si possono ottenere unendo un qualcosa in più. In questo caso la pratica dello Yoga, e lo studio sopra riportato lo espone abbastanza chiaramente.
Ad un certo punto dello studio, viene riferito che lo Yoga risulta essere una forma di “esercizio” ben tollerato e facile da eseguire…questo a mio parere rafforza il convincimento che il fare pratica Yoga deve andare ben oltre l’eseguire figure acrobatiche assolutamente atletiche e performanti, deve andare ben oltre a schemi indotti da non conoscenza specifica in materia, ma deve essere insegnato e fatto capire, con un potenziale esprimibile anche a chi ha problematiche cardiache e non.
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