Inibizione reciproca

Set 3, 2011 | Appunti di anatomia

Tutto l’apparato muscolare si divide sommariamente in due gruppi di base, in base a quello che stiamo facendo in un dato momento.

Muscoli agonisti e muscoli antagonisti 

Volendo associare, come spesso accade nelle cose che scrivo e che dico, un concetto filosofico Yogico ad un concetto fisiologico occidentale, in questa tecnica il principio dello Yin-Yang emerge in modo molto rilevante. Il concetto Yin-Yang prevede che gli stessi elementi siano opposti e complementari pertanto si respingono e si attraggono, così come nel riflesso midollare, un muscolo posto in uno stato tensivo passivo o attivo invia un segnale alla corteccia celebrale che di riflesso ne invia un altro opposto e complementare. Il principio dell’inibizione reciproca si fonda sul fatto che quando un muscolo agonista  si contrae, in modo da causare un movimento desiderato, solitamente costringe i muscoli antagonisti  a rilassarsi. Questo fenomeno si chiama appunto inibizione reciproca, perché gli antagonisti sono inibiti alla contrazione.

 

La pratica

1- Portarsi nell’Asana con progressione rispettando tutti i parametri conoscitivi e sensitivi che si ha in possesso

2- Attendere che il sistema si “abbandoni” nella sua totalità

3- Cercare di trovare inizialmente una posizione, come scrive Patanjali nel suo 46° yoga sutra, Sthirasukham, che significa posizione stabile e confortevole.

4- Iniziare a contrarre il muscolo agonista rispetto a quello che si vuole “detendere” antagonista, sempre con progressione e controllo respiratorio in questo modo:

• Inspirazione

• Apnea inspiratoria e contrazione

• Espirazione ed aumento spontaneo della espressione dell’Asana

5- Durante la contrazione, ove necessario,  inserire il Mula Bandha e Uddyiana Bandha

Nell’esempio del disegno si può vedere come l’esempio su scritto si può esprime su di un Asana, Janusirsasana.

Nell’arto inferiore sinistro esteso, il quadricipite femorale (in verde) è l’agonista mentre la muscolatura posteriore della coscia (in rosso) è antagonista.

Nell’arto inferiore destro flesso, la muscolatura posteriore della coscia (in verde) è l’agonista, mentre il quadricipite femorale (in rosso) è l’antagonista.

In Pascimottanasana, il quadricipite femorale è l’agonista mentre la muscolatura posteriore della coscia è l’antagonista.

Nel disegno sotto si vede come la contrazione volontaria del quadricipite femorale invii alla corteccia celebrale un segnale eccitatorio (1), che viene elaborato e ritorna come un segnale inibitorio (2) alla muscolatura posteriore della coscia.

 

 

 

 

 

 

 

 

appunti di studio di Gaetano Zanni

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3 Commenti

  1. sonia

    …il concetto direi di averlo capito,ma la pratica mi aiutera’senza ombra di dubbio….posso fare un esempio??io corro,i miei quadricipiti diventano muscoli agonisti e la parte posteriore delle cosce risultano antagoniste?????o per inibizione reciproca si intende solo su figure statiche??????domande stupide????

  2. sonia

    …il concetto direi di averlo capito…..ma penso che la pratica mi aiutera’a risolvere tutti i dubbi…capisco che se muovo un arto e’grazie al muscolo agonista,mentre l’antagonista si rilassa,diciamo…ma posso fare un esempio??!!io corro,il mio quadricipite e’il muscolo agonista,contratto che mi permette di correre,la parte posteriore e’il muscolo antagonista???che si rilassa,diciamo…..o tutto cio riguarda solo figure statiche?????asana….

  3. Gaetano

    Ciao Sonia, grazie dell’intervento.
    Nessuna domanda è stupida, anzi serve sempre a capire meglio le cose che ci interessano.

    Ti rispondo:
    Quando utilizzi un muscolo in modo dinamico, nel tuo caso la corsa, il sistema neuro muscolare si attiva in base ai segnali e stimoli che riceve dal gesto specifico, questa condizione permette di avere un gruppo di muscoli che in certe fasi del gesto si contrae in modo concentrico, in altre si contrae in modo eccentrico, e questo lo trovi scritto, in forma molto sintetica, dentro ad uno dei miei appunti “contrazione muscolare”. Ed è per questo che in certi allenamenti specifici allenare tutte le fasi della contrazione muscolare può risultare performante per il gesto specifico che si ricerca.

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